Vanessa Palmisano
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Nel mondo della moda c’è una costante ricerca di nuove visioni, nuove forme di espressione. È attraverso le idee e l’audacia dei giovani fashion designer che il panorama della moda si rinnova e si arricchisce. Consentire loro di esprimere i propri valori è fondamentale per creare un futuro dove inclusività, autenticità e creatività abbiano un ruolo di primo piano.
Come ogni anno lo IED Roma Graduate Fashion Show diventa un’occasione straordinaria per dare spazio a queste nuove voci.
Quest’anno i giovani talenti dell’Istituto Europeo di Design hanno portato in passerella le loro creazioni il 12 Luglio, nei giardini della sede romana, con il titolo “Me, myself and I”. Hanno sfilato i lavori migliori dei neodiplomati, diciotto idee creative che abbracciano la filosofia dell’Indie Fashion. Ogni capo d’abbigliamento è un frammento di un percorso introspettivo intrapreso dai designer: l’arte sartoriale che incontra i temi dell’indipendenza e dell’autenticità per creare capolavori che vanno oltre le tendenze.
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Ciò che rende ancora più affascinante la sfilata “Me, myself and I” è la varietà dei progetti presentati. La passerella diventa una sinfonia di stili, texture e concetti che insieme celebrano l’audacia di una generazione che osa esprimersi, che sta sviluppando nuovi modelli sociali e che lotta per i temi d’attualità: femminicidio, identità di genere, la celebrazione del femminile e il body positivity.
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Tra i progetti presentati troviamo L’Amore Superbaby, della designer Zsofia Klara Ban , che è un inno alla libera espressione della femminilità.
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Il vincitore del Concorso Nazionale Professione Moda Giovani Stilisti di CNA Federmoda, Luca Di Giacomantonio esplora, con la sua collezione L’autre moi, le definizioni di identità di genere e lo fa mescolando e contaminando elementi sartoriali definiti storicamente come maschili e femminili.
Maria Chiara Sorbino, con il progetto Vitruviana, viaggia attraverso il concetto di perfezione e di trasformazione del corpo, soprattutto quello femminile. I codici utilizzati da Da Vinci lasciano il posto a un corpo imperfetto.
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Il tema del corpo viene esplorato anche dalla designer Dorotea Oddo con Animata Materia, una collezione che racconta della percezione che il corpo subisce dal mondo esterno.
Il tema dell’emancipazione femminile è portato in passerella da Giorgia Scuderi con il suo progetto Riot BZZZ, una collezione dal sapore grunge/punk.
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Altri designer hanno esplorato temi come i tabù legati al concetto di amore, le “maschere sociali”, le alterazioni legate alla mente umana e l’erotismo come felicità fisica.
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