Stefania Malerba
A poche settimane dalla premiazione del premio fotografico IgersItalia, patrocinato dal Ministero della Cultura e da Roma Capitale, con l’obiettivo di valorizzare la creatività sui Social Media, abbiamo voluto dare parola ad alcuni tra i giovani protagonisti delle nove categorie premiate.
Davide Bergamini, vincitore della categoria Travel Photography e della menzione speciale #RaccontandoRoma, e Pier Luigi Aldinucci, vincitore della categoria Paesaggio Italiano, ci hanno condotto virtualmente nel loro mondo, raccontandosi tra obiettivi, colori, spunti e riflessioni.

Foto premiata
Davide Bergamini è nato a Roma nel 1977. La sua passione per la fotografia comincia già dall’infanzia: «Mi piaceva usare la macchina fotografica di mio padre, una Pentax Super ME, il classico look retrò che è tornato di moda. Di foto ne facevo poche però. E tutte brutte. L’interesse e la passione per la fotografia è esplosa poi durante i miei anni Londinesi, frequentando un corso di fotografia e successivamente il Camera Club di Londra».
Sui soggetti…
Uno dei miei scatti preferiti è quello di un soggetto inanimato, anche se non è una preferenza vera e propria nella ricerca dello scatto. La foto di una semplice sedia lascia percepire la presenza umana, un semplice movimento di chi si è alzato o di qualcuno che sta per arrivare senza necessariamente mostrarlo. Insomma la mancanza di azione nella foto viene compensata benissimo con quella che noi immaginiamo sia stato o sarà.

Foto inedita
Sul colore…
Mi sono divertito a scattare con una Lomo in passato, E soprattutto a sperimentare una reazione chimica chiamata cross processing, ovvero invertire gli acidi di sviluppo tra la diapositiva e la pellicola normale. Il risultato rimane imprevedibile con un unico punto fermo, una esplosione di colori. Successivamente, ammirando fotografi più o meno contemporanei, sono rimasto attratto sempre dalle immagini a colori. Su tutti Saul Leiter.
Il bianco e nero, quando ragionato e fatto bene, è sicuramente di grande impatto, altrimenti viene usato come il tortino al cioccolato, una scelta sicura per rendere interessante una foto che non lo sarebbe altrimenti.

Foto premiata
E riguardo al Premio…
Ovviamente è un premio che mi rende orgoglioso, soprattutto perché la mia foto della categoria travel forse discostava un po’ da quelle che uno immagina essere la classica foto da viaggio. Avere il riconoscimento proprio dal Direttore di Lonely Planet Italia, sapere che ha apprezzato la mia foto, il mio modo di scattare e che abbia percepito anche il messaggio più personale del viaggio mi rende molto felice.
Stesso discorso vale sicuramente per la menzione speciale per Roma Capitale #raccontandoRoma. Una foto che rispecchia totalmente il mio modo di vedere la città.

Foto inedita: “A Saturday afternoon at the gardens hunting for light”
Pier Luigi Aldinucci si definisce un fotografo e appassionato di viaggi. «Mi piace pensare che questa passione sia nata molto tempo fa, già da bambino, quando osservavo mio padre portare con sé la macchina fotografica nei viaggi in famiglia e cercavo sempre di convincerlo a farmi scattare. La vera consapevolezza è arrivata con la rivoluzione introdotta dagli smartphone, quando ho incominciato a scattare con maggior coscienza del mezzo e deciso, infine, anche a investire in quella che è l’attività che più mi rende felice».
Sui soggetti…
Dopo un inizio prevalente nella fotografia di paesaggio, negli ultimi anni la mia sensibilità è cambiata notevolmente ed è virata più sul genere street e, in futuro, anche nella ritrattistica. Non saprei motivare questa scelta, se non per una questione di sensibilità personale e di una graduale apertura verso il mondo che mi circonda.
Sul colore…
Preferisco il colore, credo rispecchi maggiormente la mia “visione” fotografica. Non disdegno assolutamente il bianco e nero e cerco sempre di proporlo nella mia fotografia, sebbene in modo residuale.

Foto premiata (Eolie) “Like whales emerging from the sea”