Trame di realtà

Nella lingua italiana è ormai penetrato da anni il termine inglese pattern per indicare la fantasia di un tessuto, la cui caratteristica principale è la possibilità di essere ripetuta all’infinito, senza soluzione di continuità. Tale risultato è ottenuto dall’uomo artificialmente, applicando una serie di impostazioni matematico-visive più o meno intuitive o studiate.

Uno dei pattern più antichi e tutt’oggi riconoscibili è, probabilmente, il giglio fiorentino: partendo da un elemento naturale, un fiore, si è arrivati a stilizzarlo per renderlo un simbolo. Il lavoro di Lavinia Paolini si pone in questo senso in un’ottica diametralmente opposta. Essendo ormai abituati all’idea del pattern artificiale, tramite le fotografie di Lavinia lo sguardo è sfidato a tornare alla fonte primaria del concetto di pattern.

Afferma a questo proposito l’artista: “Nella mia ricerca artistica considero fondamentale la costruzione e la composizione visiva dell’immagine. La natura della mia fotografia è puramente poetica: considero infatti poesia e immagine come declinazioni di una fonte comune in grado di compenetrarsi. In queste fotografie sono presenti diversi elementi, estrapolati dal contesto della vita quotidiana, forme che sembrano ripetersi all’infinito, in un gioco di luce e colore“.

Quello messo in atto da Lavinia è un processo di accompagnamento: le sue fotografie ritagliano e inquadrano angoli di realtà, particolari altrimenti inosservati, che appaiono improvvisamente astratti, eppure comunicativi. Parafrasando le parole della fotografa, è come se ogni ogni immagine, ogni pattern, divenisse il singolo verso di una poesia, che chiamiamo realtà.

Lavinia Paolini inizia a studiare Fotografia presso il Cfp Bauer diplomandosi nel 2017. Successivamente si specializza in Storia dell’Arte, Letteratura e Fotografia con il corso di laurea in Arte, Moda, Design e Cultura visiva presso l’Università degli studi di Bergamo. Nel corso degli anni ha lavorato prevalentemente in ambito artistico, culturale e didattico, in particolare si annoverano esperienze come assistente fotografo nel campo della moda e come mediatrice culturale per la Triennale di Milano. Le sue fotografie sono state pubblicate su importanti riviste italiane come “Lezioni di Fotografia” di Oliviero Toscani (2018) e “Io Donna Magazine” (2020).